Disponibile il vinile di “Lelio Luttazzi – Oltre il Blu”

NEL CENTENARIO DEL MAESTRO CHE HA SEGNATO UN’EPOCA NELLA STORIA DELLO SPETTACOLO

ARRIVA NELLA VINYL ROOM DEI NEGOZI DI DISCHI

Lelio Luttazzi – Oltre il Blu

Roma, 13 ottobre.  Per riscoprire l’anima analogica della musica del Maestro e esaltarne ogni sfumatura, dopo l’uscita in primavera del CD fisico e digitale, dal 13 ottobre, arriva nella Vinyl Room dei negozi di dischi “Lelio Luttazzi – Oltre il Blu”, il disco prodotto dalla Fondazione Lelio Luttazzi in uscita per la Parco della Musica Records, l’etichetta discografica della Fondazione Musica per Roma. L’album è un omaggio al musicista, direttore d’orchestra, pianista, presentatore televisivo, attore, regista, scrittore che ha attraversato la storia del nostro paese passando con leggerezza da un secolo all’altro, osservando i cambiamenti del mondo e restando fedele a una visione della vita fatta d’intelligenza, impegno, professionalità, eleganza e gentilezza. Un omaggio al grande maestro, re dello swing e performer completo e di altissimo livello che ha segnato un’epoca nella storia dello spettacolo.

Oltre il blu, che dà anche il titolo al disco, ora in vinile, è uno dei brani inediti registrato con gli Archi e la direzione del Maestro Gabriele Comeglio ed interpretato magistralmente da Drusilla Foer.

Gli altri dieci brani della tracklist sono stati registrati da Nico Gori & His Orchestra, con gli arrangiamenti del Maestro Luttazzi e del Maestro Gabriele Comeglio e con la partecipazione di Luca Barbarossa, Stefano Bollani, Fabrizio Bosso, Blue Dolls, Drusilla Foer.

La Fondazione Lelio Luttazzi e un gruppo di musicisti strepitosi per onorare i cento anni di un musicista: Lelio Luttazzi. È iniziato così un lungo lavoro di ricerca di partiture originali e arrangiamenti di Lelio. C’è stato lavoro, passione, inventiva, amore per Lelio e la sua musica. Insieme ai maestri Nico Gori e Gabriele Comeglio, abbiamo scartabellato, frugato, spulciato, consultato raccolte di musiche scritte da Lelio, alcune inedite, per arrivare al traguardo di un progetto prestigioso. Un progetto che si pone l’obiettivo di far conoscere il compositore di musica, non solo come autore di indimenticabili canzoni, ma come brillante compositore di musiche diverse ma estremamente interessanti; e di riportare alla luce una grande musica poco conosciuta legata anche all’ambiente cinematografico (il cinema, una delle grandi passioni di Lelio).
La musica di Lelio è viva e ha un’interpretazione fresca, attuale ma rispettosa dell’originale, con grandi nomi che per amore e rispetto di Lelio si sono gettati a capofitto nell’impresa. A chi affidare gli arrangiamenti e le orchestrazioni? Al maestro Gabriele Comeglio che, tra l’altro, anni fa, arrangiò mirabilmente alcuni brani di Lelio per Mina. Il brano “Oltre il blu” è l’ultimo scritto da Lelio che dà il titolo al progetto. Non è mai stato eseguito per mia volontà. Ogni volta che lo ascolto, mi commuovo e mi riporta alla mente ricordi teneri e struggenti. L’ho sempre tenuto stretto a me. Ora ho deciso di lasciarlo andare… perché ho avuto una grande fortuna, incontrare un’artista immensa, sensibile, un’anima rara: Drusilla Foer che qui lo interpreta splendidamente.
Un grazie speciale ai maestri Nico Gori e Gabriele Comeglio per il loro fantastico lavoro, per avermi sostenuta con affetto, comprensione e tanta pazienza.

Poi, un grande regalo: Ugo Nespolo, uno dei più importanti artisti contemporanei, nonché amico di Lelio e amante del jazz, ha creato la copertina.
Ringrazio con gratitudine Luca Barbarossa, Stefano Bollani, Fabrizio Bosso, le Blue Dolls, Drusilla Foer per essere entrati in questo progetto.
(Rossana Luttazzi)

Lelio Luttazzi, musicista, direttore d’orchestra, pianista, presentatore televisivo, attore, regista, scrittore che ha attraversato la storia del nostro paese passando con leggerezza da un secolo all’altro, osservando i cambiamenti del mondo e restando fedele a una visione della vita fatta d’intelligenza, impegno, professionalità, eleganza e gentilezza.

Il suo primo grande amore: il jazz. La vitalità del suo jazz e la sua grazia nell’improvvisare hanno creato un universo di suoni, mai formale, autentica espressione della sua personalità che travalica il tempo. 

Nel 1936, a tredici anni, ascolta per la prima volta After you’ve gone interpretata da Louis Armstrong e viene travolto dal jazz. Il jazz, grazie anche ai programmi di radio Trieste, diventa il suono della libertà. S’impadronisce di quei suoni e inizia a suonare nelle corsie degli ospedali pieni di soldati feriti e a esibirsi nei locali di una Trieste devastata dalla Seconda guerra mondiale. Nel 1948 si trasferisce a Milano per dirigere la casa discografica “CGD” (Compagnia Generale del Disco). Lelio a Milano conquista la sua più autentica identità di musicista. Nel 1950 è ormai un famoso arrangiatore e direttore d’orchestra, chiamato dalla sede Rai di Torino per dirigere l’orchestra radiofonica, crea per la prima volta in Italia l’orchestra d’archi ritmica. Una carriera lunga sessant’anni colma di successi: dalla radio, ricordando, tra le tante, la mitica hit parade; alla tv, protagonista di spettacoli che hanno fatto la storia della televisione italiana, insieme a Mina, Sylvie Vartan, Lionel Hampton, Ella Fitzgerald, Louis Armstrong, nelle vesti di show man, direttore d’orchestra, pianista jazz. 

Musicista, ma con due grandi passioni: il cinema e la letteratura. Scrive colonne sonore per il cinema, partecipa nel ruolo di attore a film importanti: da l’Avventura di Antonioni, a L’ombrellone di Dino Risi e Oggi domani e dopodomani, film a episodi diretti da Marco Ferreri, Eduardo De Filippo e Luciano Salce, con Marcello Mastroianni e tanti altri.

Nelle sue opere c’è tutto il segreto di un talento inarrestabile, guidato da un istinto che sa sempre dove andare, capace di incantare milioni di telespettatori, un pubblico incredibile per quegli anni, suonando la nota giusta. 

Nel 2008 Lelio torna a casa, nella sua amata Trieste, a Palazzo Pitteri, a Piazza Unità d’Italia, il profumo del mare, uno stato di grazia che culmina nell’invito a partecipare al Festival di Sanremo. È il 2009, la giovane cantante Arisa va a Trieste a fargli sentire la canzone Sincerità. A Lelio piace la personalità della cantante e il brano che arrangia con il suo solito swing. Così, il 19 febbraio 2009, Arisa si esibisce sul palco dell’Ariston accompagnata da Lelio al pianoforte: è una standing ovation e vincono.

Il 15 agosto 2009, nella sua città, Lelio ritorna a suonare in sestetto per un ultimo concerto, proprio nella sua Piazza. 

Dario Salvatori:

Gli appassionati del M° Lelio Luttazzi ben conoscono la sua lunga e prestigiosa carriera: compositore, pianista, direttore d’orchestra, arrangiatore, orchestratore, conduttore e salace critico di tutto ciò che non abbia a che vedere con lo swing. Per tutti costoro arriva nel centenario della nascita “Oltre il blu”, un album raffinato, zeppo di chicche, di vertigini che non ti aspetti. Luttazzi sinfonico? beh, se a suonare sono trenta professori d’orchestra e non un combo, un trio, un nonette, forse si può pensare che la provocazione abbia fatto centro. Del resto, ormai, il M° Luttazzi deve essere riconosciuto come il custode di una tradizione, di un “genere” che ha attraversato due secoli: lo swing. Fenomeno certamente non prevedibile, tanto più che l’alfiere di questa torrida miscela arriva da Trieste, con confini geografici a volte molto labili e per di più, fin da subito capitale dell’operetta. La title-track che fornisce il titolo all’album può considerarsi a tutti gli effetti l’ultima composizione di Luttazzi, risalente al 2008. Un brano inedito, mai eseguito, con arrangiamento e orchestrazione del compositore con la direzione orchestrale del M° Gabriele Comeglio, con la voce sognante di Drusilla Foer (alias Gianluca Gori). Un personaggio del momento che ha stupito tutti, che interpreta questo brano con sofisticata emotività, con il suo stile, il suo garbo, con leggerezza, lo specifico di Lelio, la capacità di entrare sempre in punta di piedi.
Le sorprese non finiscono qui. Altri tre inediti: Armstronglogy composto nel 1951 qui con l’orchestrazione di Comeglio; Un valzer per Lelio composto e arrangiato da Nico Gori, solista ospite: Stefano Bollani. Gli assolo sia al clarinetto che al sax tenore di Nico Gori (interprete principale del disco) sono straordinari. E poi c’è sempre la musica, inedita.
Ecco il jazz sanguigno di Luttazzi nel cinema: Slow dance/Sognerai di me tratto da “Totò, Peppino e la malafemmina”; Nnammurammece da “Classe di ferro”; Jazz americano con Fabrizio Bosso solista ospite. Ancora temi tratti da colonne sonore significative: “Risate di gioia” di Mario Monicelli con Totò e Anna Magnani. Uno come me, testo e musica per un celebre balletto televisivo insieme ad Alice ed Ellen Kessler, qui rapidamente ripreso da Luca Barbarossa, in modalità crooner, affiancato dalle Blue Dolls. Stesso discorso per Ma dove vai Sabrina? (Don’t fool around Sabrina! testo inglese di Rudy Crespi). Infine, To you, composto nel 1953, musica e arrangiamento di Lelio, orchestrazione di Gabriele Comeglio. Interpretati con entusiasmo dall’orchestra jazz di Nico Gori, composta prevalentemente da giovani musicisti.
Pur offrendo un materiale diverso, molto proveniente da ambiti lontani, altro più vicino a noi, si comprende il gusto, i suoi maestri americani, sempre utilizzando una tecnica con due impasti diversi e a doppia lievitazione, una sorta di “Gateau de Jazz”. La vicenda di questo artista assoluto dimostra ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, che la contaminazione e l’evoluzione sono le chiavi per interpretare il suo linguaggio. Per lui il ritmo è il “galateo” della musica. Musica senza ritmo è musica screanzata. Lirismo ritmico, un lirismo “che cammina”. Più vivo, più umano, più civile.

UFFICIO STAMPA: STUDIO MORABITO

info@mimmomorabito.it www.mimmomorabito.it

Articoli Correlati